Il Museo Carlo Levi e della Questione Meridionale rappresenta un’unicità; uno spazio di documentazione e di approfondimento delle tematiche filosofiche, poetiche e opere d’arte sviluppate da Carlo Levi (Torino, 1902 – 1975) in oltre 73 anni di vita.
Il Museo prospettato si configura non solo come contenitore culturale nel quale vengono esposti e contemplati oggetti (reperti) ma attivatore culturale, ovvero, museo narrante che fa del racconto emozionale dei temi legati alla Questione Meridionale nei suoi vari aspetti, il suo oggetto di visita e fruizione. Per questo, strategico è lo Sviluppo di contenuti IT, promozionali, divulgativi, proponendo una serie di contenuti didattici multimediali che mirano a valorizzare e promuovere l’allestimento e la fruizione del Museo Carlo Levi e della Questione Meridionale a partire dal patrimonio audiovisivo a disposizione, attraverso prodotti in realtà aumentata, profilati per la mappatura del pubblico, coinvolgenti e attrattivi per fruitori eterogenei. La realizzazione del catalogo presenta la varietà dell’offerta didattica del museo per le scuole e visitatori basata sulle tecniche narrative di corporate e storytelling.
Per i contenuti si fa riferimento all’ondata vivacissima di studi, dibattiti e ricerche, soprattutto (ma non solamente) nell’ambito dell’IMES e di MERIDIANA, che ha sfidato il concetto e l’immagine consolidati del Mezzogiorno: Una serie di studi puntuali aveva smontato man mano il meridionalismo “piagnone”, la fracasomania hircshmaniana, il miserabilismo, l’uniformità, l’immobilismo, la peculiarità e la straordinarietà del Sud. Ne emerge un quadro del Mezzogiorno diversificato, disarticolato in tante aree e sub-regioni, di diverse culture e strutture sociali e familiari, di razionalità proprie e “indigene” con particolare riferimento alle aree interne proprie della realtà che ospita il Museo.
Attività Didattiche
Nell’attività didattica del museo si condensa lo sforzo di smontare i luoghi comuni; sono stati impiegati approcci differenti ed interdisciplinari tra la storia, l’antropologia, l’economia e la sociologia per far emergere un Sud a “pelle di leopardo”. Inoltre l’approfondimento della variegata produzione intellettuale e della personalità di Carlo Levi in quanto ebreo e antifascista consente di trattare temi importanti del 900 come la seconda guerra mondiale, la persecuzione razziale, in particolar modo trattare i vari aspetti attuali della Questione Meridionale producendo dibattiti e incontri sulle prospettive in un’area territoriale la cui vocazione è coerente con le linee di politica economica elaborate a livello continentale (SET Plan UE 2030) e globale.
Nell’attività didattica del museo si condensa lo sforzo di smontare i luoghi comuni; sono stati impiegati approcci differenti ed interdisciplinari tra la storia, l’antropologia, l’economia e la sociologia per far emergere un Sud a “pelle di leopardo”.
Inoltre l’approfondimento della variegata produzione intellettuale e della personalità di Carlo Levi in quanto ebreo e antifascista consente di trattare temi importanti del 900 come la seconda guerra mondiale, la persecuzione razziale, in particolar modo trattare i vari aspetti attuali della Questione Meridionale producendo dibattiti e incontri sulle prospettive in un’area territoriale la cui vocazione è coerente con le linee di politica economica elaborate a livello continentale (SET Plan UE 2030) e globale.
Volti, mito e natura
Il Museo Carlo Levi e della Questione Meridionale a Buccino ospita, in forma permanente, le opere pittoriche di Carlo Levi dal titolo “Il segno avvolgente di Carlo Levi: Volti, mito e natura”. Nelle opere, per lo più grandi pastelli e tecniche miste, databili dagli anni ‘50” agli anni ’60”, si può rileggere, alla luce di una viva tensione creativa e di un audace sperimentalismo tecnico, quasi l’intera produzione del pittore: ritratti, volti di contadini del sud, maternità, soggetti mitologici, (Narciso, Ulisse, Orfeo, Euridice); alberi morfologici e gli “amanti”, tema continuamente affiorante e rivisitato nella foga febbrile del colore-segno con il quale, avvicinandosi agli ultimi suoi anni, il vitalismo di Levi esplora e rinsalda l’inscindibile legame tra Eros e Thanatos.
Accanto a questo nucleo centrale sono esposte una serie di opere scelte di litografie, acqueforti e incisioni che mettono in luce un aspetto meno noto della sua produzione, ma estremamente importante dalla fine degli anni “50” allorchè Levi si dedicò con grande passione all’incisione con diverse edizioni – oggi introvabili – alla diffusione di alcuni suoi temi particolarmente cari, che divennero parte costitutiva della cultura visiva di allora. Nella sala didattica sono proposte, in formato digitale, una selezione delle opere pittoriche realizzate da Levi durante il confino e che rappresentano i personaggi e i luoghi del “Cristo si è fermato a Eboli”. D’altro canto, occorrerà inserire pienamente l’opera Carlo Levi in un rapporto fecondo con l’arte contemporanea, dialogando attivamente con le produzioni artistiche più recenti.